AKUMAJO DRACULA X: CHI NO RONDO

GENERE: Action/Platform | PRODUTTORE: Konami | SVILUPPATORE: interno | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1993
Ci sono giochi circondati da un gigantesco alone di Leggenda che li impone nell'immaginario collettivo come irraggiungibili capolavori, salvo poi rivelarsi opere non (o non più) all'altezza del loro sbandierato blasone. E poi c'è Akumajo Dracula X: Chi no Rondo per PC-Engine CD. Mitizzato da intere generazioni di videogiocatori, ricercato e venerato da pressoché ogni amante della piattaforma in bididmensione, l'unico capitolo della celebre saga degli ammazzavampiri Konami disponibile sulla scatoletta NEC resiste meravigliosamente bene ad entrambe le prove a cui il suo ingombrante nome lo sottopone: quella delle aspettative e quella del tempo.

Epico, monumentale, indimenticabile non appena vi si passino insieme anche solo pochi secondi. Chi no Rondo è l'ultima tappa di un glorioso percorso iniziato nel 1986, tappa che riassume in se il meglio del passato (simbolicamente rappresentato dalla riproposizione di luoghi, armi, nemici e personaggi-chiave) e getta le basi per il futuro (con il progressivo aumento del peso della componente avventurosa nelle dinamiche ludiche). Il tutto da un punto di vista spettacolarizzante sino all'eccesso, capace di andare oltre i ferrei limiti stilistici dei videogiochi suoi contemporanei. Già dai primi istanti, la perfetta continuità tra ciò che è stato e ciò che è, entrambi speranzosamente tesi verso ciò che sarà, si esplica in maniera magistrale.

Dopo una lunghissima introduzione animata, il protagonista-feticcio Ritcher Belmont, personificazione del bene, irrompe sulla scena guidando una carrozza trainata da due imperiosi cavalli bianchi, sotto uno scrosciante temporale. Primo suo avversario è la Morte, quella che in Akumajo Dracula per Famicom tante nuove bestemmie aveva contribuito a coniare. Ma si tratta di uno scontro dove è impossibile morire. "We're only in it for the money", diceva Frank Zappa. "We're only in it for the show", sembra ribadire Ritcher mentre, con una elegante capriola all'indietro evita la letale falce del nero mietitore, assestandogli nel contempo un letale colpo di catena al cuore. Lo spettacolo prosegue col ritorno alla città di Veros (già vista in Dracula 2: Noroi no Fuuin, sempre sull'8 bit Nintendo), completamente avvolta dalle fiamme. Frammenti di legno bruciato riempiono l'aria, mentre il tema musicale di Vampire Killer, emotivamente sempre devastante, pompa in sottofondo e Ritcher si scaglia come una furia contro i giganteschi golem che occupano le strade. Il giocatore a questo punto è annichilito, con gli occhi sbarrati e la salivazione incontrollata, chiedendosi se sia tutta un'illusione o se davvero il videogioco dei suoi sogni sia finito nelle sue umide mani.

Ma Chi no Rondo non è solo una sequenza ininterrotta di momenti mozzafiato. La costruzione interattiva è infatti valida quanto quella scenografica. I tredici livelli che lo compongono sono piccole gemme di creatività selvaggia. Ambientazione, conformazione, insidie, natura e posizionamento di trappole e nemici: tutto è frutto di un'ispirazione infuocata capace di valorizzare al massimo l'esplosiva miscela fra gioco d'azione e di piattaforme che rende unica la saga sin dai suoi esordi. E tuttava una simile meraviglia è ancora poca cosa rispetto al vero piatto forte: la non-linearità. Occultati diabolicamente bene dietro insospettabili muri, al di là di porte chiuse con chiavi da recuperare nei modi più disparati o celati da enigmi ambientali brillanti e non banali, si trovano passaggi nascosti che conducono ad un percorso alternativo il quale, a sua volta, porta ad uno dei numerosissimi livelli segreti. Insieme alle cinque donzelle prigioniere da liberare (una delle quali, Maria Renard, può essere controllata dal giocatore, differenziando ulteriormente le partite) ed ai due finali diversi, tale scelta rende Chi no Rondo un titolo incredibilmente rigiocabile.

Conseguentemente, l'esordio della percentuale di completamento, che nel 1997 diverrà uno dei perni attorno ai quali verrà costruito il seguito diretto Gekka no Yasokyoku per PS-X e Saturn, è il sintomo primario di un'indole esplorativa che ben presto supera quella distruttiva. Perché segreti e strade secondarie possono essere ovunque. La visceralità, quella capacità di entrarti dentro e farti diventare tutt'uno con il suo mondo, caratteristica migliore del sopra citato episodio a 32 bit, è ancora più intensa in Chi no Rondo, titolo che si accontenta di girare su una macchina che di bit, invece, ne ha solamente 8. Lo è perché mentre nel successore si tenderà ad ottenerla prendendo in prestito gli ingredienti necessari alla sua riuscita dal Super Metroid di Nintendo, qui non deriva da intuizioni altrui ma è il perfetto compimento degli esperimenti iniziati nel 1987 con Noroi no Fuuin e proseguiti nel 1989 con Akumajo Densetsu, in quanto la vena avventurosa si innesta perfettamente sulla struttura originale non stravolgendola ma arricchendola in modo straordinario con, in aggiunta, tonnellate di personalità e fascino.

Ci sarebbe molto altro da dire sull'opera Konami. Ci sarebbe da lodarne il sistema di controllo, che pur essendo quello classico ne corregge quasi tutti gli errori. Ci sarebbe da magnificarne l'incredibile veste grafica, che traveste il PC-Engine da potentissimo Coin-Op. Oppure ci sarebbe da incensarne la stratosferica colonna sonora, che riprende, riarrangiandole, le musiche dei precedenti episodi e ve ne affianca molte altre inedite ma a dir poco indimenticabili. Per non parlare della varietà ed utilità delle armi secondarie e della perfetta, equilibratissima, simbiosi fra tutti gli elementi che, del titolo, costituiscono l'ossatura.

Ma andrebbero, soprattutto, ricordati l'elevatissimo divertimento ed il compulsivo, esaltante, coinvolgimento che, quella che a distanza di decenni ancora si conferma come una delle più importanti produzioni del videogioco giapponese nella sua interezza, genera sin dai primi istanti. Ma sarebbe ancora troppo poco. Perché l'unico metodo sensato per rendere omaggio ad un capolavoro come Chi no Rondo è solo uno: giocarlo, rigiocarlo e rigiocarlo ancora.
Andrea Corritore
Akumajo Dracula X

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Akumajo Dracula X

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