GOLDENEYE 007

GENERE: First Person Shooter | PRODUTTORE: Nintendo | SVILUPPATORE: Rareware | GIOCATORI: 1-4 | ANNO: 1997
Questo gioco potrebbe essere la vostra vita. Un'esperienza totalizzante, capace di riscrivere da zero le regole del genere a cui appartiene. Pensate all'estate del 1997. Pensate a Doom. Poi a Quake. Infine a Duke Nukem 3D. Ora dimenticateveli, perché la traduzione digitale dell'omonima pellicola con protagonista James Bond, realizzata dai programmatori inglesi di Rare, non è un semplice clone dei poc'anzi citati capolavori, ma l'anello centrale nella catena evolutiva dello sparatutto tridimensionale con visuale in prima persona.

Giocare Goldeneye 007 è come guardare dentro una sfera di cristallo che proietta incredibili immagini dal futuro. Perché, nei successivi quindici anni, le rivoluzionarie innovazioni introdotte per la prima volta dai geniali creativi al servizio di Sua Maestà diventeranno la norma. A partire dalla struttura di base. In Goldeneye 007 avanzare verso il finale non significa semplicemente trovare l'uscita del livello. La modalità principale è infatti suddivisa in venti missioni. Per portarle a termine con successo si devono raggiungere determinati e non banali obiettivi (il cui numero, tra l'altro, aumenta all'aumentare del grado di difficoltà scelto) che impressionano ed ammaliano sia per varietà che per ingegnosità. La strutturazione delle mappe viene di conseguenza: scordatevi gli astrusi ed intricati labirinti sempre uguali degli altri sparatutto coevi. Qui non esistono chiavi gialle, blu e rosse. Ogni area è infatti realizzata come fosse un ambiente reale, vivibile, funzionale. Le dimensioni sono contenute. La plausibilità e la coerenza progettuale totali. Il microcosmo che ciascuna zona ricrea è meravigliosamente al servizio delle meccaniche interattive, grazie ad un lavoro di level design assurdamente perfetto. Un orologio svizzero regolato con precisione sovrumana non solo per scandire magistralmente i tempi della progressione, ma anche per fare da teatro ideale ad un'ulteriore, impressionante, serie di dinamiche ludiche secondarie, generate dal realismo straordinario e senza concessioni alla fantasia che caratterizza ogni singolo elemento del gioco, anche il più insignificante. In base a ciò, la flessibilità operativa che l'opera della piccola compagnia inglese consente è incondizionata, visto che si possono affrontare quasi tutte le situazioni nelle quali ci si imbatte in molti modi diversi. Merito di un motore fisico sorprendente per ricchezza e realismo, di un grande numero di gadget impiegabili e, soprattutto, di una gamma di risposte che ambiente e guardie danno alle sollecitazioni del giocatore di varietà, credibilità e utilità ai fini dell'avanzamento (o del semplice cazzeggio) mai viste prima. Ancora: il Bond virtuale ha una barra di energia che si esaurisce subendo appena tre o quattro colpi e che, sopratutto, non è rimpinguabile in nessun modo. L'unica agevolazione consentita è il recupero di appositi giubbotti antiproiettile. Lo stesso trattamento è riservato ai nemici, per i quali, oltre alla regola del quanto, vale anche quella del dove gli si spara. Centrarli in testa significa morte istantanea, beccarli su braccia o gambe li rallenta, mentre in pieno petto può essere necessario anche un intero caricatore per abbatterli. Sì, siamo sempre nel 1997 e no, non c'era mai stato nulla del genere prima.

Mossi da complesse e fluidissime animazioni scheletali plasmate tramite il motion capture, gli oppositori sembrano quasi dotati di vita propria. L'intelligenza artificiale che li fa interagire con l'ambiente ed il giocatore primeggia per complessità e bastardaggine. Non di rado è possibile scorgere strategie di accerchiamento ed attacco di raffinatezza superiore, così come è frequente vederli utilizzare i corpi dei commilitoni come scudi o, soprattutto, correre a suonare l'allarme e chiamare rinforzi nel caso scoprano un Bond troppo rumoroso. Goldeneye 007 porta infatti anche un altro fondamentale principio nel mondo degli sparatutto in soggettiva: lo stealth. Fatevi vedere da una guardia o inquadrare da una telecamera a circuito chiuso mentre vi infiltrate in luoghi dove non dovreste essere ed in men che non si dica partiranno le sirene della sicurezza, preludio all'arrivo di un fiume di soldati delle squadre speciali armati fino ai denti. Utilizzate armi prive di silenziatore ed accadrà la stessa cosa. Il basso profilo, nel capolavoro Rare, è fondamentale ed apre un intero universo di nuove possibilità, da sfruttare sino in fondo con la massima creatività. Per valorizzare al meglio un simile monumento di intricate connessioni causa-effetto, il sistema di comandi offre prestazioni da fuoriclasse. Utilizzando al massimo le possibilità offerte dal rivoluzionario tricorno con joystick analogico e grilletto del N64, Rare va a costruire un insieme di strumenti interattivi che consente a chi lo impugna un controllo pressoché totale. La ciliegina sulla torta, che aggira i limiti dettati dall'assenza di un mouse, è la possibilità, alla pressione del tasto R, di fermarsi sul posto ed usufruire di un mirino con il quale colpire con precisione chirurgica qualunque cosa.

A tale scopo 007 ha a sua disposizione un arsenale composto da ben diciotto congegni di morte diversi. Le armi rappresentano un capitolo a parte nel libro che narra la titanica grandezza di Goldeneye 007. Non ci sono artefatti alieni o cannoni al plasma, ma ciascuna di esse è ricreata sulla base di modelli reali più o meno noti, a partire dalla mitica Walter PPK (rinominata PP7 per motivi di licenza). Le differenze tra i singoli pezzi sono nette, la loro riproduzione non è perfetta solo esteticamente ma anche sotto il profilo del modello fisico e di quello sonoro. Tramite l'ausilio dell'effetto di vibrazione donato dal Rumble Pak, le sparatorie possono trasformarsi in momenti di pura esaltazione, amplificata dal rigoroso realismo anche scenografico che le connota, con i proiettili che sibilano e fischiano lasciando fori fumanti sui muri (diversi a seconda del tipo di superficie colpita!) e distruggendo mobili, vetri e suppellettili. Un'esperienza da infarto, che è solo uno dei mille volti diversi dell'eccezzionale, tentacolare, giocabilità di Goldeneye 007.

Giocabilità innalzata verso l'infinito anche da un'atmosfera di primissimo ordine. L'indimenticabile colonna sonora firmata Grant Kirkhope e Graeme Norgate accompagna le partite in maniera grandiosa, con le sue continue, geniali, variazioni IDM, Ambient e Trip Hop (è il 1997, ricordate?) del classico tema di Monty Norman. L'inimitabile fascino dato dall'impersonare la celebre spia britannica è elevato all'ennesima potenza dall'abilità con la quale il gioco, attraverso una regia magistrale degli eventi, catapulta il fruitore realmente dentro l'azione. L'immaginario bondiano di cui è impregnato ogni momento, oltre a trasformare anche il più disinteressato degli utenti occasionali in un appassionato all'ultimo stadio dell'agente creato da Ian Fleming, rende Goldeneye 007 un concentrato di meraviglie dal quale staccarsi è praticamente impossibile. Soprattutto se si è in compagnia. Un modo multigiocatore tra i più completi e curati mai visti su console è infatti a disposizione di chi volesse condividere tali emozioni con altri folli invasati. Le mappe e le opzioni presenti vanno dal geniale al diabolico e con quattro gamepad ed altrettanti amici (o presunti tali), continuerete a giocarci per anni.

Una realizzazione tecnica impressionante per dettaglio ed effetti speciali, il cui unico neo è l'aggiornamento dello schermo ballerino (si passa dai 15 ai 25 fotogrammi al secondo a seconda delle situazioni) è il suggello ad uno dei più influenti ed importanti capolavori assoluti mai pubblicati da Nintendo. Da Goldeneye 007 lo sparatutto in soggettiva non tornerà più indietro. La portata delle idee che ha introdotto, la cura certosina con la quale lo ha fatto e l'apporto indispensabile della grande "N" nel supervisionare, amalgamare e rifinire l'insieme, ha consentito la creazione di una pietra miliare. Un gioco così bello e così totale che potrebbe davvero essere la vostra vita.
Andrea Corritore
Goldeneye 007

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