RAYXAMBER III

GENERE: Shoot'em Up | PRODUTTORE: Data West | SVILUPPATORE: interno | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1992
Si dice che la miglior forma di adulazione sia l'imitazione, e riprendendo in mano Rayxamber III a così tante primavere dal suo arrivo sugli scaffali dei negozi è impossibile non essere d'accordo. Tutto, nell'opera amorevolmente confezionata dalla piccola Data West, omaggia in maniera palese (per non dire spudorata) quell'immortale classico che fu R-Type. Premesse poco esaltanti, che però non hanno impedito al gioco di smarcarsi agilmente dal ruolo di semplice clone per guadagnarsi i gradi di seguito onorario del primo capitolo della celebre saga Irem.

Ultimo esponente di una trilogia iniziata sul Fujitsu FM-Towns Marty e proseguita sulla macchina delle meraviglie marchiata NEC, Rayxamber III rappresenta il pinnacolo creativo e realizzativo di una minuscola compagnia nipponica priva di mezzi ma ricchissima di smisurata passione. Uno sparatutto a scorrimento orizzontale capace di prendere le caratteristiche di base del modello e reinterpretarle, facendo evolvere l'impianto ludico come ai seguiti ufficiali di R-Type, troppo impegnati nel poco avventuroso riciclo della formula originaria, mai riuscirà.

Pur essendo, come il monumento al quale è ispirato, basato sulla memorizzazione estrema di ostacoli e ondate nemiche, Rayxamber III si affranca dalla mera coazione a ripetere offrendo al giocatore una varietà di armi e manovre estremamente nutrita. Il Beam, il famoso attacco speciale in grado di ripulire lo schermo da grosse quantità di avversari, si carica come da copione tenendo premuto il pulsante di fuoco sino al riempimento dell'apposita barra, ma propone anche due innovativi modi diversi di utilizzo. Al solo rilascio del pulsante la nave sparerà due missili di devastante potenza che procedono in linea retta. Se invece si premerà il bottone un istante dopo il rilascio, i razzi saranno decine, di minor forza distruttiva ma in grado di ricercare automaticamente il bersaglio. Le armi aggiuntive (oltre al cannoncino iniziale) sono tre. Il loro posizionamento con conseguente direzione di fuoco (frontale, laterale o posteriore) dipende dalla forma che il simbolo da recuperare per ottenerle prende al momento della raccolta. L'astronave è inoltre dotata di due motori a reazione. Se attivati consentono di schizzare per brevi tratti a velocità supersonica, evitando situazioni troppo calde per la normale andatura, la quale, come il ritmo di gioco, rimane (in media) piuttosto rilassata.

La complessità del sistema di armamento e la flessibilità operativa del velivolo si combinano magistralmente con una strutturazione dei livelli e una caratterizzazione dei nemici estremamente varie, brillanti ed in grado di costringere chi gioca a padroneggiare e sfruttare al meglio tutti gli strumenti di cui dispone. Il risultato è armoniosa giocabilità, bilanciato equilibrio, goduriosa diversificazione. L'approccio alla battaglia oltre che mnemonico è quindi anche strategico, con conseguente aumento esponenziale del grado di coinvolgimento. Coinvolgimento esaltato anche da uno sfoggio impressionante di sontuosa abilità tecnica. Graficamente infatti, Rayxamber III è una delle più spettacolari prove di forza offerte da una macchina come il PC-Engine, che di prodotti visivamente sbalorditivi ne ospitava con regolarità disarmante. Mimando alla perfezione lo stile rappresentativo degli artisti Irem, Data West ha creato una serie di fondali e sprites finissimamente dettagliati, che si muovono senza incertezze utilizzando in modo grandioso tutti i colori contemporaneamente visualizzabili dai due chipset video della piccola console bianca. Le dimensioni dei boss finali lasciano senza fiato, tanto che diversi di essi hanno persino bisogno di più schermate per svelare tutta la propria colossale mole. La colonna sonora infine, pur senza raggiungere i livelli di quelle di Winds of Thunder o Ginga Fukei Densetsu Sapphire, è estremamente efficace nell'accompagnare l'azione, sottolineando i momenti più importanti con musiche orecchiabili e d'atmosfera.

Nel suo insieme, quindi, Rayxamber III è un piccolo-grande capolavoro, degnissimo di essere riscoperto e rigiocato. Non una rivoluzionaria pietra miliare, ma un prezioso esempio di come l'onestà di intenti ed il sincero amore per il proprio lavoro spesso possano essere il combustibile più efficente per accendere i sacri fuochi della creatività.
Andrea Corritore
Rayxamber III

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