RUFF 'N' TUMBLE

GENERE: Platform/Shoot'em Up | PRODUTTORE: Renegade | SVILUPPATORE: Wunderkind | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1994
A volte le cose col passare degli anni non cambiano. E quando succede, può accadere che lo facciano in meglio. Nel 1994 Ruff'n'Tumble arrivò su un mercato come quello AMIGA, appena sconvolto dal fallimento della Commodore, e si impose come uno dei titoli migliori di quella travagliata era. Oggi Ruff'n'Tumble non solo conferma le qualità che dimostrò di avere allora, ma ne sfodera anche molte, moltissime altre che, se tanti anni fa potevano passare inosservate, adesso sono uno dei motivi principali che ne rendono obbligatorio il rispolvero.

Formato da quattro mondi (a loro volta divisi in quattro sotto sezioni ciascuno), Ruff'n'Tumble è un gioco di piattaforme con una forte vena sparatuttistica. L'opera dei due Wunderkind Robin Levy e Jason Perkins cattura il giocatore con la sua strabiliante realizzazione tecnica e lo fidelizza attraverso meccaniche furiose e adrenaliniche ma anche complesse e variegate. Il protagonista Ruff Rogers, per terminare il percorso, deve raccogliere un determinato numero (indicato da appositi contatori) di biglie rosse, verdi e blu, senza il quale non è possibile aprire l'uscita. E, nel mentre, far saltare in aria tutto ciò che gli si para di fronte. A sua disposizione cinque differenti tipologie di armi, dalla semplice mitragliatrice arrivando al laser, passando per il devastante lanciarazzi e lo sfiziosissimo lanciafiamme. Ed è nella gestione dell'arsenale che Ruff'n'Tumble presenta la prima idea brillante: l'armamento ha munizioni infinite ma non dura in eterno. Un'apposita barra decresce in maniera preoccupante col passare dei secondi ed indipendentemente dai colpi esplosi. Una volta giunta al termine si ritorna allo sparo di base. Per evitare l'insana situazione l'unica cosa che il giocatore può fare è raccogliere degli specifici potenziamenti. Potrebbe sembrare una limitazione, in realtà è un modo intelligente per tenere costantemente altissimo il ritmo. La perfetta conformazione dei livelli, la disposizione ed il comportamento dei nemici sono infatti studiati apposta per costringere il giocatore ad affrontare il percorso in velocità, ma lasciandogli il tempo di esplorare le mappe (che sono vaste, complesse e ricche di trovate ingegnose) e di fronteggiare le insidie con un minimo di pianificazione tattica, mettendogli fretta solo quando esso si attarda inutilmente in zone già ripulite. Di consguenza l'intensità dell'azione diviene mozzafiato, dispensando divertimento in quantità industriali. A ciò contribuisce anche l'eccellente calibrazione della difficoltà: Ruff'n'Tumble non è mai scorretto, dando sempre la possibilità di proseguire ed offrendo, anche grazie all'eccellente sistema di controllo, varie modalità per farlo.

Ed è proprio il sistema di comando l'altro importante pilastro sul quale Perkins e Levy hanno costruito l'esperienza ludica. Pur con un solo tasto e nonostante l'inerzia eccessiva, la cura con la quale è stato studiato garantisce al giocatore un controllo pressoché totale su Ruff, che corre, salta, nuota, si arrampica e, soprattutto, blasta, con una naturalezza impressionante e del tutto sconosciuta al resto della produzione di genere offerta dal grigio 16 bit statunitense. Il risultato è giocabilità allo stato puro, esaltata dall'incalzante colonna sonora Acid Rave ed incorniciata da un'estetica magistrale.

Proprio quando il destino stava per porre fine alla straordinaria storia di AMIGA, Ruff'n'Tumble dimostrò che anche sulla gloriosa macchina Commodore si potevano realizzare giochi d'azione degni di questo nome. Un piccolo capolavoro tanto nel 1994 quanto oggi, in grado di vincere la sua sfida più difficile e importante: quella contro il tempo.
Andrea Corritore
Ruff'n Tumble

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