MONSTER WORLD IV

GENERE: Platform/Adventure | PRODUTTORE: SEGA | SVILUPPATORE: Westone | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1994
E’ stata sfortunata vittima di un destino beffardo, quello che ancora oggi rimane l’ultimo capitolo della celebre saga di Wonder Boy. Se in patria il successo incontenibile del Super Famicom costrinse il povero Mega Drive ad una logorante battaglia di retroguardia, togliendo anche ai suoi giochi migliori (della cui cerchia Monster World IV fa parte a pienissimo titolo) l’onore della ribalta, in occidente fu l’incomprensibile scelta di non tradurlo e distribuirlo ufficialmente a castrarne agibilità commerciale prima e memoria storica poi. Un delitto imperdonabile, considerando le incredibili qualità della produzione Westone.

A dire il vero Monster World IV non è un Wonder Boy nel senso stretto del termine, almeno a livello esteriore. Non c'è traccia di ragazzi meraviglia, né nel titolo né all'interno stesso del gioco, in quanto l'attrice che ruba le scene è la giovane ragazza nomade Asha. Anche il Mondo dei Mostri ha connotati profondamente diversi da come lo si era abituati a ricordare. Abbandonate le influenze medievali, ora la landa ha l'aspetto di un misterioso e fantastico paese arabo, la cui visione è filtrata attraverso nipponiche lenti colme di solare gioiosità. Di conseguenza l'aspetto di Monster World IV è uno dei più formidabili e riusciti esperimenti stilistici sull'uso delle due dimensioni. Una perfetta congiunzione di atmosfere che, grazie ad un talento e ad una cura artigianale impressionanti, esalta i tratti tipici di entrambe le culture attraverso un disegno estremamente raffinato di tutto ciò che appare su schermo. I colori sono accesissimi, tanto da illuminare con la loro smodata fantasia l'oscuro antro nel quale il videogiocatore si rintana per espletare la sua derisa attività ricreativa. Le animazioni e la caratterizzazione dei personaggi talmente curati e adorabili da non sfigurare nemmeno dopo quasi tre decenni. I fondali tanto particolari da sembrare preziosi arabeschi realizzati da folli Mangaka sotto allucinogeni. E le musiche richiamano alla mente odori e ritmi provenienti dal profondo Oriente, accentuando il magico incanto che l'opera Westone usa per mettere in scena il suo indimenticabile spettacolo.

Spettacolo che, fortunatamente, non si limita alla sola forma. Abbandonata la libertà e la progressione esplorativa a ventaglio dell’immediato predecessore Dragon no Wana per Master System, si ritorna ad una struttura più rigida e lineare, senza però perdere in qualità e profondità. E nella città di Rapadagna (lo snodo dal quale si accede ai restanti cinque paesi) fa la sua apparizione anche lo strumento principale che il gioco mette a disposizione per affrontare le sue più recondite insidie: il Papalog. La simpatica creatura svolazzante dallo sguardo ottuso segue Asha lungo il cammino, fornendogli abilità sempre nuove ed indispensabili per proseguire. Ma è solo all'interno dei tortuosi e colossali livelli sotterranei (ce ne sono sei disseminati per il mondo e vanno scovati e ripuliti tutti per raggiungere il finale) che il dispensatore di divertimento chiamato Papalog inizia davvero a funzionare. Questo perché Monster World IV è una gigantesca opera di Dungeon Design. Mentre il precedente capitolo focalizzava l'attenzione sull'intero mondo-sistema, con labirinti che pur essendo eccellenti risultavano una (grandiosa) appendice, Monster World VI fa esattamente il contrario, proponendo la cosa più vicina ai Templi di The Legend of Zelda mai vista su Mega Drive.

Pur non mancando decine di spunti brillanti e momenti di grande interesse e fascino, gli intervalli tra un sotterraneo e l'altro sono infatti solo piccole pause che il giocatore si prende dalla spettacolarità che ciascun dungeon elargisce a piene mani. Gli enigmi ed i pericoli ivi stipati richiedono di usare l'animale in un numero di modi apparentemente infinito, con le abilità della bestiaccia blu capaci di integrarsi in maniera magistrale e totale alle dinamiche ludiche. Qui infatti Moster World IV rivela tutta la sua straordinaria progettazione intelligente, che oppone sempre nuovi ostacoli al giocatore obbligandolo ad impiegare in maniera creativa gli strumenti di cui è in possesso. C'è un pulsante troppo lontano per essere attivato? Basta tirargli contro il Papalog e ci penserà lui a premerlo. Una pioggia di fuoco rende impercorribile un passaggio? Il Papalog resiste al calore e portandolo in testa come un buffo cappello si beccherà tutti i massi roventi. Dei blocchi di ghiaccio ostruiscono il passo? Ecco il Papalog riscaldarsi e fonderli. E cosi via, in una lunghissima serie di azioni, tutte facilmente impiegabili attraverso l'uso di un solo pulsante in combinazione con le frecce della croce direzionale. La povera bestiola viene congelata, bruciata, gonfiata, calpestata, lanciata in una girandola irresistibile di allucinatoria creatività, solo per garantire il divertimento del giocatore, che è la costante di Monster World IV. Il risultato è un gioco dove si va avanti con piacere intenso. Dove l'equilibrio tra tutti questi elementi è perfetto, così come perfetta è la realizzazione formale, con controlli e collisioni precisi e una difficoltà alta ma ben calibrata. Ed il ludogodimento è ai massimi livelli.

Nonostante qualche piccolo difetto (come l'impossibilità di rivisitare i luoghi già affrontati), Monster World IV è un'opera degna di essere giocata e soprattutto ricordata con meraviglia. Un gioioso acquerello a tinte calde che buca, con la sua brillante luce, il velo oscuro della mediocrità. Che combatte la noia con il divertimento e il conformismo con l'elegante raffinatezza delle sue atmosfere. E che, soprattutto, avvince ed appassiona come pochi altri. Imprescindibile.
Andrea Corritore
Monster World IV

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