WORLD HEROES 2

GENERE: Beat'em Up | PRODUTTORE: SNK | SVILUPPATORE: Alpha Denshi | GIOCATORI: 1-2 | ANNO: 1993
I pregiudizi sono sempre una brutta faccenda. Soprattutto quando non permettono di apprezzare fino in fondo le piccole cose belle che la vita regala. Come una partita a World Heroes 2, ad esempio. La bruttezza sconfortante del primo capitolo, infatti, funzionò come il più efficace dei deterrenti nei confronti di tutti quei giocatori che, potenzialmente, potevano essere attirati da un picchiaduro ad incontri così originale e divertente. Con la conseguenza che la creazione della piccola Alpha Denshi (compagnia satellite del gigante dai piedi d'argilla SNK) passò quasi inosservata al momento dell'uscita. E fu davvero un enorme peccato. Perchè World Heroes 2 è, ancora oggi, uno dei migliori esponenti del genere a cui appartiene.

Le premesse narrative sono simili a quelle del predecessore. Un folle scienziato (vagamente somigliante al Doc Brown portato sul grande schermo da Robert Zemeckis) organizza un improbabile torneo al quale partecipano sedici lottatori provenienti dalle più disparate epoche storiche, modellati su personaggi realmente esistiti ed inseriti in un contesto gustosamente umoristico. Un'idea, quella di eliminare la patina di tronfia seriosità che ammorbava tutti i contemporanei epigoni di Street Fighter 2, che risulta alla prova dei fatti estremamente riuscita, consentendo a World Heroes 2 di differenziarsi in maniera netta dall'agguerrita concorrenza.

È però la struttura interattiva il vero punto di forza. In maniera simile al Ryuuko no Ken di Hiroshi Matsumoto, l'opera Alpah Denshi utilizza tre pulsanti, uno per i calci, uno per i pugni ed uno per la presa. Anche qui il tempo di pressione determina la potenza del colpo, così come la pressione contemporanea di entrambi scatena un attacco di elevata impatto ma di scarsa velocità. Al contrario di Ryuuko no Ken però, in World Heroes 2 questa struttura funziona. La varietà di mosse base (che cambiano anche con la distanza tra i due avversari) è notevolmente più elevata. I tempi di risposta ai comandi sono istantanei. La precisione delle collisioni perfetta. Così come perfettamente implementate sono le mosse speciali, numerose, spettacolari e semplici da eseguire. Ma la vera, grande, qualità di World Heroes 2 è senza dubbio la predisposizione del motore di gioco alla concatenazione degli attacchi. Legare tra loro colpi deboli, forti e speciali è infatti molto facile, tanto quanto difficile è creare delle combinazioni sempre più lunghe e devastanti. A tutto vantaggio della profondità e della varietà delle meccaniche, che raggiungono livelli stellari.

Una simile impostazione regala scontri veloci, armoniosi e divertentissimi, ma non è l'unica qualità del titolo nipponico. In un impeto di creatività selvaggia, Alpha Denshi pensò bene di inserire anche una modalità alternativa, il Death Match. In un'arena con tanto di arbitro, i due lottatori devono affrontarsi condividendo la medesima barra di energia: al decrescere della vita dell'uno, aumenta quella dell'altro. È possibile, inoltre, recuperare i sensi qualvolta si venga messi al tappeto, smanettando come forsennati durante i dieci secondi di conteggio prima del K.O. definitivo. Una trovata che, senza sconvolgere la struttura di base, costringe ad impiegare una serie di nuove strategie, che rendono le partite ancora più frenetiche ed esaltanti.

World Heroes 2 è un piccolo capolavoro. Il gran numero di personaggi profondamente diversi l'uno dall'altro, l'ottima grafica e l'adrenalinica colonna sonora, contribuiscono a far soprassedere su una serie di "ispirazioni" al limite del plagio verso Street Fighter 2, che rimangono comunque l'unico piccolo neo di un gioco eccellente ma troppo spesso sottovalutato o, peggio ancora, ignorato. Davvero una brutta, bruttissima faccenda, i pregiudizi. Per fortuna, però, si fa sempre in tempo a rimediare.
Andrea Corritore
World Heroes 2

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