THE LEGEND OF ZELDA: A LINK TO THE PAST

GENERE: Action/Adventure | PRODUTTORE: Nintendo | SVILUPPATORE: EAD Staff | GIOCATORI: 1 | ANNO: 1992
In genere, ogni qualvolta si stilano le abusate classifiche dei "migliori giochi di tutti i tempi", The Legend of Zelda: A Link to The Past figura sempre almeno tra i primi cinque o sei pretendenti al titolo, elogiato in maniera quasi ossessiva da schiere sbavanti di appassionati. Il motivo è presto detto: il terzo capitolo della pluridecennale saga ideata da Shigeru Miyamoto è un videogioco assolutamente perfetto, sotto tutti i punti di vista.

Dopo le ardite sperimentazioni di Adventure of Link, il piccolo kokiri dalle orecchie a punta esordisce su Super Famicom ritornando alle origini e seguendo il motto "esplorare, interagire, combattere". Un presupposto che esprime, piuttosto di dubbie tendenze politiche, la volontà di divenire il manifesto stesso del gioco d'avventura venato d'azione. Missione, questa, portata a compimento con una facilità disarmante. La Hyrule in cui il nuovo Link si muove è un mondo vivo, pulsante, che concede un apparentemente infinito numero di possibilità di interazione. Non esistono schermate di collegamento, inserite solo per accompagnare il giocatore da un posto importante ad un altro, ma ognuna ha i suoi pericoli, i suoi enigmi, i suoi segreti. Un lavoro di strutturazione e rifinitura immenso e magistrale, messo completamente al servizio di meccaniche ludiche semplicemente divine. L'avanzamento nel gioco passa per il ritrovamento di oggetti che donano al simpatico elfo le abilità più svariate con le quali raggiungere zone in precedenza inaccessibili. Un inventario sconfinato dove, però, ogni pezzo d'equipaggiamento ha le sue caratteristiche ed il suo uso specifico. Come un perfetto gioco degli incastri, una cosa porta l'altra ed entrambe si inseriscono con precisione nel sistema complessivo che soggiace al monumentale impianto ideato e costruito dal celebre autore giapponese.

La varietà di trovate, di eventi, di luoghi e personaggi lascia senza fiato. Ad ogni partita si scoprono meraviglie nuove. E sempre usando in maniera creativa le abilità a disposizione, caratteristica che gratifica il giocatore come poche altre volte egli ha visto fare. E quando questi crede di aver visto tutto, ecco che A Link to The Past erige il secondo pilastro della sua grandezza: il mondo oscuro. Parallele ed intimamente interconnesse al regno di Hyrule, esistono le Golden Land corrotte dalla malvagità di Gannondorf, una dimensione alternativa dove si trovano gli ultimi sei labirinti del gioco. Il passaggio da un piano all'altro avviene tramite dei portali magici situati in determinati luoghi nel mondo di luce oppure attraverso l'utilizzo di uno specchio incantato nel mondo oscuro, che al contrario del primo, può essere abbandonato in qualsiasi momento. Una trovata che, di fatto, raddoppia estensione e complessità della mappa ed attraverso la quale Nintendo ha costruito un intreccio di enigmi ambientali incredibilmente fitto ed intelligente, baciato da un equilibrio generale perfetto, che consegna ai posteri un gioco dalla profondità inarrivabile per chiunque altro, successivi capitoli tridimensionali della saga compresi.

Alle stesse regole obbediscono anche i templi (o dungeon), il secondo fulcro sul quale la serie Miyamotiana ha costruito la sua gloria. Quelli di A Link to The Past sono a dir poco eccezzionali. La loro estensione è sconfinata. La ricchezza strutturale soverchiante ma mai fine a se stessa. Gli enigmi proposti al loro interno semplicemente geniali. Capolavori concettuali come l'incredibile Skull Dungeon, con il suo intricato percorso sotto-sopra la terra, il pericolosissimo Ice Palace o l'enorme Turtle Rock, che occupa un'intera montagna, sono i gioielli più preziosi su una corona che risplende di luce accecante. Anche i nemici finali sono fulgidi esempi di genialità, con il loro continuo mettere alla frusta le capacità, oltre che manuali, anche intellettuali del detentore del pad, che deve impiegare contro di essi gli oggetti e le armi a sua disposizione nel modo più appropriato.

A Link to The Past è una pietra miliare. Con i suoi controlli perfetti, la sua grafica stilizzata ma dotata di fascino senza tempo e le sue orecchiabilissime musiche, incornicia una delle più incredibili esperienze che un amante del videogioco possa provare. Una dimostrazione impareggiabile di maestria ludica, un'opera priva di difetti, meritoria di rimanere impressa per sempre nella Storia.
Andrea Corritore
A Link to The Past

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